Escalaplano

112/377: Escalaplano

ISPIRAZIONE

Escalaplano
Dettaglio in centro storico

È ormai da un po’ che non piove ma oggi sono tornate le nuvole, presenza occasionale in tutte queste tappe del Gerrei. La tappa di oggi non è lunga ma in costante salita, specialmente l’ultimo tratto.

Entro in paese e vengo accolto da Tonio che mi conduce al suo bnb Il Vicoletto. Oggi sono ospite di Selenita, un’amica di un’amica che non ho mai conosciuto, lei originaria di qui che vuole contribuire al mio progetto offrendomi l’ospitalità. La mattina ne approfitto per fare un giro del paese. Il bnb si trova proprio nel centro storico, dove rimangono molte case coi muri in pietra mista, rocce vulcaniche e arenarie. Molte facciate caratteristiche con vecchi portali e finestre in legno.

Escalaplano
Chiesa di San Sebastiano

Passo il Monte Granatico, in una rientranza della via principale, e mi dirigo alla chiesa di San Sebastiano, di età rinascimentale con un bellissimo rosone. All’interno, ai lati dell’altare, delle belle sculture incastonate nei pilastri. All’esterno della piazza si trova una bella piazza, dove mi siedo per un attimo a contemplare il murale su un lato e la facciata della chiesa.

Escalaplano
Monte Granatico

Nel pomeriggio Tonio mi porta a visitare un po’ di territorio circostante. Mi racconta di come Escalaplano sia in fase di spopolamento, in parte dovuto all’assenza di alcuni servizi e anche alla lontananza di ospedali (cosa che ormai ho sentito già in tanti altri comuni). Saliamo in macchina fino alla chiesa campestre di San Giovanni, fermandoci un attimo alla Sorgente Fossada, dalla quale però esce acqua che non è più considerata potabile.

Escalaplano
Area di San Giovanni

Parcheggiamo di fronte alla chiesa di nuova costruzione e ci facciamo una camminata nel territorio circostante. Siamo abbastanza in alto, la giornata si è schiarita e si gode di una bella vista sul paese di fronte. Passiamo su un costone roccioso dove si trovano le bellissime domus de janas di Sa Fossada, scavate nell’arenaria grossolana quarzosa, che sgretolandosi rilascia una sabbia grossa bianchissima. Poco distante da qui ci sono i resti della vecchia chiesa di San Giovanni, ormai un rudere. Qua vicino dovrebbe anche esserci un nuraghe ma non lo troviamo.

Escalaplano
Domus de Janas di Sa Fossada

Da qui ci muoviamo verso il parco Is Pranus. Tonio mi mostra ‘Il portale’, un’ingresso al parco che mi sembra quasi quello di un cimitero, e Tonio mi conferma che doveva essere proprio il nuovo cimitero ma che poi venne scartato per troppa distanza dal centro abitato. Entriamo invece da un altro ingresso. Qui intorno moltissime querce da sughero. Camminiamo fino ad un laghetto artificiale alimentato da una sorgente. Siamo su una sorta di altipiano che dovrò ripercorrere domani per andare a Perdasdefogu, che si vede in lontananza, insieme alle pale eoliche sulle montagne retrostanti.

Escalaplano
Vista da Su Casteddu

L’ultima tappa è un posto abbastanza impervio da raggiungere, di cui anche Tonio non ricorda la posizione esatta. Lo chiama Su Casteddu perché così lo chiamava suo nonno. Siamo molto in alto, su un rilievo da cui si vedono le vallate intorno. Dopo un po’ di cammino arriviamo a un ammasso roccioso, dietro il quale…il nulla! Uno strapiombo di qualche centinaio di metri sulla valle del Flumineddu, una strisciolina in basso. Non riesco ad avvicinarmi troppo, come è già successo in diversi punti panoramici di questo viaggio, e mi godo la vista maestosa.

Mentre Tonio torna alle scuole, dove la moglie sta lavorando per le elezioni regionali in corso proprio oggi, io mi mangio una pizza e me ne torno al bnb a lavorare, percorrendo le strette stradine del centro storico, illuminate di quel classico giallo-arancio e pensando a quale sarà il risultato di queste elezioni, che sotto sotto so già.

 

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

Election Day. Il mio progetto non è politico. Nonostante abbia le mie idee, per quanto possibile cerco di non parlare di politica in questo viaggio. Ma nell’ultimo mese è stato difficile, vista l’intensità della campagna elettorale per queste regionali. Essendo in viaggio da quasi quattro mesi, e avendo incontrato ed essendo stato ospitato da gente di ogni tipo, di ogni estrazione sociale, mi sono fatto una chiara idea di quello che la gente voterà. Ho delle percentuali in testa, un conteggio mentale su dei campioni reali incontrati nel mio cammino.

Ho sentito qualsiasi tipo di opinione, informata, disinformata, approfondita, superficiale, di destra, di sinistra. Ho ascoltato molto. Mi son fatto un’idea delle problematiche e delle paure della gente. Ho preso dalle mani di amministratori santini elettorali, che ho regolarmente buttato il giorno dopo, ho ricevuto messaggi di richiesta di sostegno, ho ricevuto propaganda inutile sui canali ‘social’ da persone di ogni genere, conosciuta o no. In qualche momento ho ceduto, non ho resistito alla tentazione di esprimere il mio parere, in difesa di idee e diritti che considero inalienabili.

Ma alla fine oggi sono qui, lontano dal mio Comune di residenza, e non voterò. Domani saprò se le mie cifre mentali erano giuste o sbagliate. In ogni caso sarò contento che questo momento sia passato, magari le amministrazioni comunali, riprendendo la loro routine quotidiana, ricominceranno ad accorgersi di questo ciclo-musicista che vagabonda per il loro territorio.