132-Triei-blog-feature

132/377: Triei

ISPIRAZIONE

132-Triei-blog-4

Il percorso di oggi è una ripidissima discesa, una scorciatoia in parte sterrata che congiunge direttamente Baunei a Triei senza dover ripercorrere la 125. È una strada veramente tortuosa e pericolosa con le mie gomme ma mi fa risparmiare dl tempo, e la vista è fantastica.

Arrivo in Comune dove mi accolgono calorosamente la Sindaca Anna Assunta, Anna e Giuseppe (che dall’accento capisco essere del Cagliaritano), Simona del bnb Su Neulagi che mi ospiterà stanotte, e Rosanna, la mamma di Manuela Mameli, una mia amica e bravissima cantante di jazz, che qui ha messo su l’Associazione Connessioni Culturali.

132-Triei-blog-2

Durante un buon caffè in un bar del centro mi raccontano che lo chef del Quirinale che cucina per i Presidenti della Repubblica da Cossiga in poi è proprio di Triei, e che anche qui, come a Tonara, c’è un’importante produzione di torrone locale. Subito dopo ci dirigiamo alle scuole elementari dove racconto la mia storia ai bambini, un appuntamento sempre gradito da me e dai miei interlocutori.

132-Triei-blog-1

Poi vengo accompagnato in giro per il piccolo centro storico, fatto di case antiche, e di scorci caratteristici. Triei è attraversato da un torrente che lo divide in due parti. La parte bassa del centro, chiamata Bau Mereu, ha case più moderne, con dei bei murales, in particolare mi colpisce quello raffigurante scene dell’inquisizione. Saliamo più su in un’area adesso diroccata, ma le cui casette sono state acquisite dal Comune per essere ristrutturate e convertite in un albergo diffuso. Discendiamo lungo una strada costeggiata da un muraglione contenente delle belle foto storiche del paese e dei suoi personaggi e costumi e saliamo poi sull’altra parte del paese, detta  S’Arcu, da cui si gode di una bella vista dei monti dietro Baunei, e della vallata verso il mare. Anche qui si trova qualche casa antica, dei bei murales e qualche statuetta raffigurante i vecchi centenari, presenti anche qui come in tutta l’Ogliastra.

132-Triei-blog-5

Dopo un delizioso pranzetto a casa di Manuela, con un maialetto buonissimo cucinato dal papà di Manuela Antonello, ci dirigiamo verso l’interno e sui monti retrostanti il paese, in località Osono. Qui si trova una bellissima tomba dei giganti, quasi completa nella sua struttura e ben conservata. Il posto è veramente magico. Qui ci raggiunge Vincenzo, proprietario della locale Cantina Talavè che produce vini igt (indicazione geografica tipica) cannonau. Vincenzo mi racconta de suo sogno di impintare su questi terreni delle vigne, piccole, per produrre il primo vino ‘nuragico’! Quando scendiamo al poco distante nuraghe Bau Nuraxi mi racconta che qui erano state rinvenute delle brocche con tracce di vino. Dopo la visita al nuraghe, di cui un lato è pericolosamente affiancato da un fiume che ad ogni piena scava e porta via qualche pietra, Vincenzo ci offre del buon vino alla sua cantina, qui vicino.

132-Triei-blog-6

Come ultima tappa ci dirigiamo ad Ardali, frazione di Triei. Questo era in antichità un grande paese che però si è pian piano spopolato, perdendo d’importanza. Un tempo facente parte del territorio di Baunei e ora passato a Triei. Il centro è piccolo, molte case sono diroccate. Ad un’estremità del paese si trova un vecchio campanile e i resti della vecchia chiesa attorno al quale si trovava il cimitero. Mi dicono che fino a qualche tempo fa si potevano ancora trovare ossa umane che ogni tanto venivano fuori dalla terra. Non lontano dal centro di Ardali si trovava la miniera di Genna Olidone, da cui si estraeva piombo e argento. Rimane poco della struttura, ma entriamo nel terreno privato per dargli uno sguardo, raggiunti poi dal proprietario che ci racconta delle attività che si svolgevano qui, a sua volta raccontate da suo nonno.

Concludiamo la serata con una bellissima cena, dove ci raggiunge anche Romolo della Pro Loco, nella quale tra una pietanza e l’altra si chiacchera di Sardegna, di chi sia più importante tra Triei e Ardali, di accabadora e di dialetti sardi.

 

FRAMMENTI SONORI

S’accabadora

132-Triei-score

 

BREVI NOVELLE SARDE

132-Triei-blog-3

A cena qualcuno ricorda il racconto di un signore di Triei, che negli anni ’50 insieme alla famiglia si trovava al mare. Durante la giornata la mamma si assentò per molte ore. Al suo rientro il ragazzo la sentì raccontare che era dovuta rientrare in paese perché c’era un anziano molto malato, a cui si era dovuto infliggere ‘il colpo’. Da questo racconto questo ragazzo ha sempre sospettato in questa storia ci fosse di mezzo S’accabadora. Si hanno testimonianze che in varie zone della Sardegna questa figura, vestita di nero, ponesse fine alla vita dei malati terminali, spesso per alleviare le sofferenze, tramite soffocamento con un cuscino oppure con un colpo in fronte dato con un martello di legno (ne esiste uno conservato in un museo della Gallura).

La figura dell’accabadora ha spesso stimolato la fantasia di artisti. La scrittrice Michela Murgia ci ha fatto un romanzo, molto intenso e tuttavia piacevole alla lettura. Il regista Enrico Pau ha realizzato il film L’accabadora, NON basato sul romanzo della Murgia, e ambientato NON in un paesino della Sardegna ma a Cagliari (PS non l’ho visto ma è nella ‘watching’ list del dopo viaggio).

Il musicista e amico Francesco Morittu ha scritto un brano di musica contemporanea per sola chitarra, appunto S’Accabadora, che ricevette il primo premio al concorso Brescia Chitarra Contemporanea 2008, dai toni spesso scuri e drammatici.

Ed io ho oggi contribuito at tema con una piccola idea all’ukulele basso.