162/377: Telti
ISPIRAZIONE
Ieri, poco prima di ricevere la notizia della morte di mia nonna, un’amica mi scriveva per dirmi che stava partendo per andare a trovare un’amica in procinto di partorire. Rifletto ora sulla coincidenza di una vita che se ne va, per lasciar spazio ad una nuova che arriva. Questo è il ciclo umano. Ed io ho deciso di non interrompere il mio viaggio. Oggi parto un po’ confortato dal bel tempo e dai colori della Gallura, e pedalo nella natura pensando che nonna sia un po’ ovunque.
Dopo vari sali e scendi e un rettilineo stile americano, arrivo a Telti, dove il Sindaco Gianfranco mi attende di fronte al Municipio insieme a Marilena e Paola della Pro Loco. Sistemo tutto al b&b Della Piazza di Francesca e Marco, e con Gianfranco ci mettiamo in macchina per andare a visitare un po’ di territorio. Ci dirigiamo alla chiesa campestre di San Bachisio, del 1650, posizionata in una bellissima vallata costeggiata da picchi di granito, vicino al quale si notano anche vecchie attività di cava. Gianfranco mi dice di esser nato e cresciuto in una casetta proprio lì in mezzo ai picchi, e dunque costretto a lunghe camminate per arrivare in paese.
Poi mi porta dall’altra parte, a Monte Pino, una bellissima riserva naturale, ricca di specie vegetali alcune uniche della Gallura e della Corsica. Arriviamo fino alla vedetta della Forestale in cima. Da qui ricostruisco tutta la geografia della zona: la vista arriva fino alle Bocche di Bonifacio a nord, al Golfo di Olbia e l’isola di Tavolara a est, alla cinta del Monte Albo a Sud e al massiccio del Limbara a ovest, magnificente.
Rientriamo in paese per pranzo, e subito dopo vengo raggiunto di nuovo da Marilena e Paola della Pro Loco, insieme a Danila e a Salvatore che ci fa da guida. Anche se son già stato a Monte Pino, Salvatore insiste per tornarci, per mostrarmi una parte “che sicuramente non hai visto!” Dunque dopo le “visite al buio” oggi inizio la saga “visite doppie”! Ma effettivamente risaliamo il monte dall’altro versante, in mezzo a graniti spettacolari, profumi di pini e natura (“respirate a pieni polmoni” insiste Salvatore) e viste mozzafiato. Ritorno anche sulla vedetta della Forestale, la vista sempre la stessa, ma i colori diversi. Valeva la pena risalirci per la seconda volta!
Rientrati in paese ci dirigiamo alla bella piazzetta della chiesa di Santa Vittoria, in granito. Mi dicono che a Telti esisteva anche la chiesa di Sant’Anatolia poi crollata. Tutt’intorno una serie di bandierine, per un’imminente festa. Sulla piazzetta si affaccia anche il Museo Culturale e Naturalistico della Sardegna, caratterizzato da una bella scultura ferrea a forma di ragno all’ingresso, che mi viene illustrato da Giovanni. Qui, oltre ad oggetti di lavoro d’altri tempi si trova anche una bella esposizione di insetti, fossili e minerali.
È proprio qui che Giovanni insegna ad un gruppo di bambini a suonare dei tamburi fatti di bidoni di plastica. Ed oggi si radunano qui per esercitarsi. Mi unisco a loro in un tripudio di ritmi forsennati, guidati da Giovanni. Poi una ragazza venuta da Oschiri, Gabriella, tira fuori le campanelle tibetane e creiamo un’atmosfera completamente diversa, decisamente più calma, sulla quale riesco a suonare delle melodie (e a sentirmi!). Infine, mentre nella stanza sono arrivate nuove persone, racconto il mio progetto ad un pubblico misto di adulti e bambini, con Giovanni nei panni di pianista accompagnatore, per poi concludere la serata con una cena a base di zuppa gallurese offerta dalla Pro Loco.
FRAMMENTI SONORI
BREVI NOVELLE SARDE
Personaggio 1. Nel giro in macchina del territorio il Sindaco Gianfranco mi parla del poeta locale Matteo Pirina, noto Cuccheddhu, anche lui nato in uno stazzo, e scrittore di innumerevoli canzoni in dialetto gallurese, molte a tema religioso. A Cuccheddhu è intitloata la scuola elementare di Telti ed i suoi versi sono ricordati in un bel murale del paese.
Personaggio 2. Inizio qui a sentir parlare dei banditi di Gallura. A Telti nasce nel 1856 Luigi Fresi, conosciuto come Laìcu Roglia, il bandito degli stazzi. Diventa bandito per un’ingiustizia subita, e dopo aver ucciso tutti i suoi nemici, rimane in latitanza per molti anni, comunque lavorando onestamente. Nonostante fuggì molte volte alle forze dell’ordine, venne trovato morto a Golfo Aranci, non si sa se ucciso durante un conflitto a fuoco coi Carabinieri, o come pensano i parenti, assassinato da un ulteriore nemico.
Personaggio 3. Durante la giornata mi presentano il prete del paese, Don Javier, un argentino. Non appena sente del mio progetto mi dice che sapeva di un famoso cantante argentino, León Gieco, che aveva girato l’Argentino in bicicletta con una chitarra. Purtroppo dalle mie ricerche non riesco a trovare nulla di questa impresa, sebbene scopra che una canzone di León si intitoli El Ángel De La Bicicleta, dedicata ad un giovane seminarista, Claudio “Pocho” Lepratti, che ogni giorno con la bicicletta portava la sua assistenza ad una mensa dei poveri e che venne ucciso dalla polizia durante una manifestazione di protesta. Un cantante che però ha girato parte dell’Argentina è il nostro Jovanotti, che negli anni ’90 viaggia in Patagonia e racconta l’esperienza nel suo libro ‘Il Grande Boh’…ma questa è un’altra storia…