Tinnura

245/377: Tinnura

ISPIRAZIONE

Tinnura
Opera d’arte nella Piazza del Sole

Tinnura è adiacente a Flussio. Come ho detto ieri, i due cartelli, fine di uno e inizio dell’altro, sono in successione, letteralmente pochi metri l’uno dall’altro, proprio come ho già trovato in altri casi.

Tinnura condivide con Flussio la strada principale, l’arte dei cestini di asfodelo e la produzione di malvasia. Ma la sua forza e unicità è quella di essere un ‘paese museo’, un vero e proprio museo a cielo aperto, ricchissimo di murales e non solo.

Tinnura
Murale ‘via dei murales’

Già all’ingresso trovo un bellissimo murale che raffigura un suonatore di launeddas, con la scritta ‘via dei murales’, e da qui in poi la strada principale è una galleria d’arte.

Ammiro murales di tutti i tipi, un po’ più tradizionali, qualcuno più moderno come quello che raffigura Giuseppe Garibaldi, alcuni in bianco e nero, altri dai colori vividi, alcuni molto vecchi e sbiaditi

Ne individuo uno che mi ricorda lo stile di molti murales di Orgosolo e la memoria torna alla mia terza giornata di questo viaggio.

Tinnura
Fontana nella Piazza del Sole

Sul lato sinistro della strada principale, attorno alla quale si sviluppa questo minuscolo paese, trovo la bella Piazza del Sole, con una fontana al centro che include la statua di una donna sarda al lavoro sulle ceste.

Le pareti attorno sono dipinte di murales, il sole da una parte, la luna dall’altra, e alcune nicchie nel muro contenenti delle vere e proprie opere di street art ‘plastica’.

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Fontana dello Zodiaco di Simplicio De Rosas

Sempre sul lato sinistro si innesta una traversa lungo la quale si trova la bella Fontana  dello Zodiaco, di Simplicio De Rosas, a mosaici, con le statue dei 12 segni zodiacali, che sputano fuori acqua. Basalto nero e marmo bianco, un bellissimo contrasto.

Arrivo alla fine del paese e torno indietro, superando la chiesa parrocchiale di Sant’Anna, che spicca per la sua colorazione a bande rosse, incluso il bel campanile, e poi il Municipio, in una rientranza-piazzetta, anch’essa ricca di murales, e statue che mi sembrano di Pinuccio Sciola.

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“Via dei Murales”

Proseguendo noto sempre più dettagli, porte addobbate o verniciate in maniera artistica, oggetti nei davanzali, ceramiche nei muri, e ovviamente murales che non avevo notato al primo passaggio.

Mi avventuro fuori della strada principale, scrutando dentro i giardini, colorati di piantine, addobbati di oggetti, e arrivo al cartello che indica la Funtata ‘e Giosso, fontana di sotto.

Ed è proprio sotto. Una discesa mortale che decido di non fare visto che ho la bici carica. Mi fido della descrizione che leggo online, ovvero “l’ingresso architravato e la cuploetta intonacata”.

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Stazione linea ferroviaria Bosa-Macomer

Dall’altra parte del paese invece arrivo alla stazioncina della linea ferroviaria del Trenino Verde sulla linea Macomer-Bosa, che non so più, tra chiusure e aperture stagionali, se sia attiva. Faccio non troppa attenzione nell’avvicinarmi ai binari coperti di vegetazione.

Ho visitato il paese in meno di un’ora. In silenzio.

 

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

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Murale di Pina Monne

A Tinnura non si può non parlare di Pina Monne, muralista onnipresente con le sue opere in moltissimi paesi della Sardegna, che ha ormai stabilito qui la sua residenza.

Originaria di Irgoli, Pina vinse un concorso indetto dal Comune di Tinnura per la realizzazione di alcuni murales atti ad iniziare un processo di rinnovamento del paese, e da allora non si è più fermata.

Tinnura, Sennariolo, Thiesi, Siligo, Abbasanta, Semestene, Cheremule, Borutta, Bessude, Olmedo, sono solo alcuni dei paesi nei quali ho già visto le sue opere, quasi esclusivamente volte a ritrarre una realtà agro-pastorale, la vita e i mestieri tramandati nei secoli e i personaggi tenuti in vita nel ricordo dalle sue immagini.

Pina rappresenta solo una delle ‘facciate’ del muralismo sardo, che dalla fine del ’68 (con le prime opere a sfondo sociale e politico di Orgosolo e San Sperate) ad oggi ha raggiunto quasi tutti i centri la Sardegna, con forme d’arte che hanno incluso anche la più recente street art urbana.

Per un approfondimento vi rimando ad un bell’articolo sul muralismo in Sardegna uscito sulla rivista online Artribune.