246/377: Suni
ISPIRAZIONE
Oggi sarebbe dovuto essere un tragitto breve, invece, visto che ho pernottato a Bosa, decido di essere ligio al dovere, ripartendo da Tinnura e passando da Modolo, Magomadas e Flussio…una salita mortale che ho già fatto svariate volte!
Arrivato a Suni, decido di andare subito a vedere due siti archeologici fuori dal paese, prima di visitare il centro. Dunque imbocco la strada statale per Padria. Il paesaggio è molto spoglio e arso dal caldo.
Supero la chiesa campestre di San Narciso, costruita in onore del santo che settant’anni fa salvò la comunità da un’invasione di cavallette, e proseguendo lungo la strada arrivo al Nuraghe Nuraddeo, 16 metri di torre principale ben visibile anche dalla strada, con bastioni e i resti di tre torri.
Proseguo ulteriormente mentre gli scenari si fanno sempre più selvaggi, la strada sempre più a curve passa tra strette vallate rocciose, e su uno di questi versanti scoscesi si trova la necropoli a domus de Janas di Chirisconis.
Lego la bici e decido di scavalcare il cancello chiuso (shhhh…) per avvicinarmi a vedere le singole tombe, scavate nella roccia. Salito nella parte alta mi godo un panorama dove non appare il minimo segno di antropizzazione.
Tutta la zona è abitata dai rari grifoni, e non lontano da qui si trova lo stagno Pischina ‘e Paule, abitato da numerose specie animali.
Rientrato in paese pedalo per le due strade principali, che formano un angolo retto, ricche di murales significativi come quello che ritrae un cavaliere durante l’ardia di San Pancrazio, festa che si svolge a maggio, e poi mi inoltro nelle strette stradine del centro storico.
Gli antichi architravi evidenziano la storia di questi territori di cui ho preso coscienza nell’ultimo mese di viaggio. La casa-museo di Tiu Virgiliu è chiusa, ma tutto sommato ho già visto moltissimi luoghi simili, dove vengono custoditi centinaia se non migliaia di antichi oggetti della vita e dei mestieri di un passato neppure troppo antico.
Arrivo alla chiesa parrocchiale di San Pancrazio con un bel portale dai bordi di trachite rossa scolpita, e poco distante mi fermo al di fuori della chiesa di Santa Maria della Neve, tutta in calcare giallastro. Dall’altra parte il muro di una casa, di massi di basalto scuro, sembra la base di un nuraghe, e mi riporta alla mente questo tipico scenario storico sardo, la cristianità che si sovrappone ai luoghi di culto preesistenti.
Di fronte alla chiesa uno spiazzo si affaccia sulla vallata di Modolo. Sono quasi giunto al completamento dei comuni di questa zona, la Planargia, e lo sguardo volge fino al mare, con la consapevolezza che questa sarà l’ultima volta prima del mio arrivo a Cagliari che potrò godermi la vista di questa immensa distesa blu.
FRAMMENTI SONORI
BREVI NOVELLE SARDE
Province Sarde. Un po’ di chiarezza per chi, come me, non aveva ben chiaro il quadro storico-amministrativo della regione.
Suni, come altri comuni limitrofi, si trova oggi in provincia di Oristano, dal cui capoluogo dista circa 70 chilometri. Ma non è sempre stato così.
Fino al 2003 Suni faceva parte della provincia di Nuoro, in quella strana strisciolina di territorio (per chi ha studiato la geografia della Sardegna a scuola negli anni ’80 del secolo scorso) che arrivava fino alla costa occidentale sul Mar di Sardegna, spezzando la continuità ‘quasi’ naturale tra la provincia di Sassari più a nord e quella di Oristano.
Forse anche per questo i ‘nuoresi’ si dividevano tra quelli che al mare andavano sulla costa orientale, Orosei, Siniscola e chi invece preferiva la costa occidentale di Bosa e dintorni, una settantina di chilometri dal capoluogo Nuoro.
Le quattro province storiche sarde, Cagliari, Oristano, Sassari e Nuoro, sembravano quanto di più simile ci fosse ai quattro giudicati storici, Cagliari, Torres, Arborea e Gallura, nonostante la provincia di Nuoro sembrava essere l’unica non-coincidenza, un’area che si sovrapponeva a tutti e quattro i giudicati.
Ed anche al tempo dei giudicati, Suni e i paesi limitrofi passarono dal Giudicato di Torres a quello di Arborea, con periodi transitori di giurisdizioni di famiglie nobili quali i Malaspina.
Una legge regionale del 2001 (resa operativa nel 2005) aggiunse alle già esistenti province di Cagliari, Nuoro, Oristano e Sassari quelle di Olbia-Tempio, Ogliastra, Carbonia-Iglesias e Medio Campidano (tutte con doppi capoluoghi, per complicare un po’ le cose). Ed è proprio in questo periodo che Suni cambia provincia.
Con una legge regionale del 2016, in seguito a referendum, si torna ad una situazione simile a quella precedente: oggi le province sarde sono Nuoro, Oristano, Sassari e Sud Sardegna, con l’aggiunta della Città Metropolitana di Cagliari. Suni rimane in provincia di Oristano. Per quanto ancora non ci è dato sapere.