Ales

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ISPIRAZIONE

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La Piazza Gramsci di Giò Pomodoro

Dopo una breve pedalata arrivo ad Ales, dove ad accogliermi sono Stefano, amico e collega bassista, con la moglie Annabel. Sono fortunato. Stefano e Annabel abitano sulla Piazza Gramsci creata dallo scultore Giò Pomodoro e adornata da opere astratte e affascinanti dedicate al pensatore sardo che, volenti o nolenti, aleggia per le vie di questo paese.

Una volta sistemata la bici, con Stefano iniziamo un giro a piedi per il paese. La prima tappa è alla casa natale di Antonio Gramsci. Nonostante la famiglia Gramsci abitò ad Ales solo per poco tempo (il padre di Antonio venne trasferito ad Ales da Ghilarza) sono entusiasta di essere qui per l’importanza storica del luogo. Ma rimango deluso nel vedere un ingresso in condizioni non proprio buone. Stefano mi racconta la storia di una recente scoperta.

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La casa natale di Antonio Gramsci riscoperta

Dall’atro lato della strada si trova il Centro di documentazione e dell’associazione “Casa natale Antonio Gramsci”, l’ex bar Coni da sempre ritenuto il luogo di nascita di Gramsci. Tuttavia, dopo una serie di studi condotti da Luigi Manias, direttore tecnico della Biblioteca Gramsciana che ho visitato nei giorni scorsi a Villa Verde, è emerso che la vera casa natale si trovava nello stabile di fronte che ospitava l’asilo San Francesco, oggi in abbandono. C’è dunque un progetto per la valorizzazione di questo importante luogo della memoria che speriamo si realizzi presto.

Superata la chiesa di San Sebastiano incrociamo una targa a memoria di Jennifer Scintu, una delle vittime dell’attentato all’aeroporto di Bruxelles del 2016, la cui famiglia era originaria di Ales, dove da ragazza faceva ritorno ogni estate. Poi percorriamo le vie del quartiere storico di Santa Maria fino a raggiungere l’omonima chiesetta ai bordi del paese.

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Il Golfo di Oristano di Monte Arci

Prendiamo successivamente la macchina per salire sul Monte Arci, una parte del quale si trova in territorio di Ales. Arriviamo alla sommità, dove si trovano svariate aziende agricole. Parcheggiata la macchina, c’incamminiamo in zone boscose con vegetazione fitta, sostando per abbeverarci in qualche sorgente, e arrivando ad una spianata dove si trovano gli alti pali di un sistema di pale eoliche mai terminato. Siamo affacciati verso ovest, e, come in una cartina geografica, posso vedere nitido il disegno del Golfo di Oristano.

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Antonio Gramsci in un’opera di Paolo Laconi alla Galleria Amphora

Nel pomeriggio riprendiamo la visita del paese. Vengo attratto dall’ingresso di una casa dove si trovano delle sculture. È la casa di Teresanna, nata a Ciampino, ma il cui padre era di Ales. L’edificio ospita un bellissimo b&b ed è sede della galleria d’arte Amphora, una serie di sale della casa dove sono esposte varie opere pittoriche di artisti sardi e le bellissime fotografie del marito di Teresanna, Alberto Muro Pelliconi, fotografo subacqueo di Imola, che produce anche bellissimi coltelli artistici.

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La Cattedrale di San Pietro

Ales è sede di diocesi, una delle più piccole d’Italia. Proseguiamo dunque verso la Cattedrale di San Pietro Apostolo, edificata verso il 1100 e poi ricostruita in stile barocco. Sulla piazza si trova anche il Museo Diocesano e l’archivio storico, da me visitato qualche anno fa nel corso delle mie ricerche genealogiche. Su un lato della cattedrale, in una piazzetta ben ristrutturata, si trova la chiesetta della Madonna del Rosario del 1721, e non lontano da qui anche l’Episcopio, la casa del vescovo.

Entriamo nella cattedrale, sormontata da una bella cupola rivestita di maioliche e con le due torri campanarie ai lati, che terminano anch’esse con due piccole cupole coperte di maioliche. L’interno è degno di una cattedrale, dipinti e statue, un crocefisso del Trecento, ornamentazioni e marmi da far venire i brividi, soprattutto quelli dell’altare principale.

Una giornata in compagnia di un musicista non poteva che finire con una jam session! Ci rechiamo alla sede dell’Associazione Dalton dove, insieme a Mario, Stefano e Maurizio, altra vecchia conoscenza musicale, improvvisiamo un po’. È venuto ad ascoltarci anche un personaggio barbuto che tutti chiamano “baloccaio”. Si tratta del Maestro d’Ascia Federico Coni.

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

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Opere in legno del maestro d’ascia Federico Coni

Giocattoli 1. Prima di arrivare alla piazza della Cattedrale, Stefano e io ci fermiamo nella bottega delle “Creazioni legnose artisticamente rilevanti e complementi d’arredo antropo-zoomorfi con legni di recupero”, detta anche “Pinocchieria”, di Federico Coni, detto “Baloccaio” e “Maestro d’Ascia”.

Federico ci accoglie e ci mostra con orgoglio le sue creazioni in legno, una buona parte delle quali saltano fuori dalla storia di Pinocchio. Inizio a capire. Federico ha creato personaggi e situazione della famosa favola di Collodi. Ce ne sono molti: il celeberrimo burattino in varie versioni, i carabinieri, il gatto e la volpe, la fata turchina.

Ma c’è tanto altro. Guerrieri nuragici, suonatori di launeddas, animali di tutti i generi, fenicotteri rosa. Federico ci conduce nella zona dove organizza i laboratori didattici per ragazzi e bambini. Poi alla sua scrivania dove vedono la luce i nuovi progetti sotto forma di disegni.

Parlandogli del mio viaggio mi viene la curiosità di capire come si potrebbe realizzare un personaggio in bicicletta tutto in legno. Federico, intrigato dall’idea, prede penna e colori e abbozza una figurina a me familiare! Quando andiamo via, nel salutarci mi regala uno dei suoi “sorrisotti” che appenderò sulla mia bicicletta e mi accompagnerà fino alla fine di questo viaggio!


Giocattoli 2. Nelle giornate precedenti ho soggiornato a Zeppara, una piccola frazione di Ales, degna di nota per la presenza del Museo del Giocattolo Tradizionale, una bellissima esposizione di giocattoli in legno, gran parte dei quali sono riproduzioni realizzate dai bambini delle scuole medie di Ales.

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Esposizione di trottole al Museo del Giocattolo Tradizionale di Zeppara

I giocattoli, in un ambiente ben curato, sono organizzati in sezioni, dalle armi, ai mezzi di trasporto, yo-yo artigianali, trottole, fino alle bambole di stracci, di rafia e fatte con le pannocchie. E poi quelli che mi attirano di più, quelli che producono suoni!


Giocattoli 3. Nel sentire la presenza di Gramsci immerso in un mondo di giocattoli in legno mi chiedo se ci sia una relazione tra le due cose. Scopro di si. Nella biografia “Vita di Antonio Gramsci” di Giuseppe Fiori si rivelano le abilità manuali di Nino nel costruire ogni sorta di attrezzo e di giocattolo:

“Per questa disposizione alle attività pratiche, si fabbricava da sé anche i giocattoli, barche e carretti. «Il mio più grande successo», leggiamo, «fu quando un tolaio del paese mi domandò il modello in carta di una superba goletta a due ponti, per riprodurla in latta»”.