Seneghe

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ISPIRAZIONE

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Buoi rossi del Montiferru

Il viaggio di oggi è semplice, pochi chilometri, lieve discesa piano e lieve salita. Mi godo il panorama che pian pano si apre sul golfo di Oristano. Sono lontani i giorni della Barbagia, anche quelli attorno al lago Omodeo, e anche il Montiferru sta per concludersi.

Arrivo a Seneghe dove mi accolgono Giovanna e Tore. Dopo un caffè, Tore mi accompagna con l’auto nelle campagne intorno. Saliamo in alto, su una strada che porta a dei boschi comunali di Su Monte, tra i pochi in Sardegna dove la popolazione può richiedere un lotto dal quale poter ricavare legna, in quantità regolamentate.

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Bosco a Su Monte

Quando arriviamo in cima la vista è incredibile, tutto il golfo di Oristano e la piana del Campidano, oltre al lato che volge a est sull’altopiano di Abbasanta e i monti del Gennargentu.

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Uliveto

Qui in alto troviamo boschi di querce fittissimi, e nello scendere, pian piano la vegetazione varia, querce da sughero e poi più in basso i famosi uliveti, dai quali viene prodotto un olio rinomato in tutto il mondo.

Tornando verso il paese incrociamo un allevamento di vacche di una specie unica, il famoso bue rosso del Montiferru.

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Ornamentazioni sulla trachite

Nel pomeriggio faccio un giro in paese con Giovanna. Le case sono molto belle e ben curate, anche qui come in tutto il Montiferru la pietra dominante è il basalto ma anche la trachite verde, utilizzata soprattutto per i bordi di porte e finestre.

Molte sono le case nobiliari a più piani, dei veri e propri palazzotti. Arriviamo alla chiesa principale, la facciata è molto sobria, sembra quasi un tempio, e col comune e le scuole forma una bella piazzetta triangolare.

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Strumenti al laboratorio di Raimondo Usai

Sulla via del ritorno passiamo a casa di Raimondo Usai, costruttore di strumenti musicali di ogni tipo, tradizionali sardi e soprattutto inventore di strumenti originali, nonché produttore di liquori e altri prodotti naturali a base di erbe.

Con Raimondo ci conosciamo dai tempi dei Tancaruja, gruppo nel quale entrambi suonavamo, e mi trattengo a provare qualcuno dei suoi strumenti e a bere il suo buonissimo liquore di artemisia!

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Tutto pronto a Casa Addis

La serata finisce nella bellissima Casa Addis sede dell’Associazione Perda Sonadora, che organizza qui un festival dedicato alla poesia, Cabudanne de Sos Poetas.

Stasera hanno organizzato un incontro per presentare il mio progetto, e hanno invitato i cantanti del gruppo Su Cuntrattu e il fisarmonicista Nicola Piredda per suonare.

Dopo qualche brano individuale decidiamo di fare un esperimento e ci lanciamo tutti in una jam session estemporanea in un’atmosfera molto rilassata.

 

FRAMMENTI SONORI

Brano costruito sul ritmo suonato da Mondo Usai con Su Tumbarineddu, un piccolo shaker artigianale.

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BREVI NOVELLE SARDE

Mi arriva un messaggio su Facebook ‘Ciao Seb, ho visto che sarai a Seneghe tra qualche giorno, e che ci sarà un incontro a Casa Addis: la casa di mio nonno e dia mia madre che fa Addis, appunto. Peccato, mi sarebbe piaciuto accoglierti io a Seneghe. Ma ci saranno altre occasioni. Un abbraccio’.

Conobbi Michele un giorno di circa 25 anni fa, quando mi trovavo a Bologna per far visita a un caro amico.

Michele studiava al DAMS, suonava la chitarra e un po’ anch’io, quindi ci trovammo subito. Da allora entrambi abbiamo fatto un po’ di strada nella musica, io come contrabbassista, lui come etnomusicologo.

Un appassionato di musica sarda (ha scritto sui canti del Montiferru e fatto molti interventi al Capudannos de Sos Poetas) avrebbe tanto da obiettare sul fatto che anche il jazz ormai è da considerare musica sarda.

Quando ogni tanto le nostre vite si rincontrano (spesso a Cagliari, o d’estate a Tueredda dove coi fratelli gestisce un bar sulla spiaggia) abbiamo sempre molto da raccontarci.

Ultimamente Michele, da buon padre e giramondo, si destreggia tra la Sardegna e la Francia, dove la figlia Sophie studia all’Ecole Nationale de Danse, una posizione prestigiosissima solo per poche selezionate.

Michele, come me, è cresciuto a Cagliari, ha vissuto e viaggiato di qua e di là, ma il legame con le proprie radici è sempre così forte da sentirsi in colpa per non avermi potuto accogliere nel paese di sua mamma.

Per fortuna ci sono i social, e mentre faccio una bella diretta su Facebook da Su Monte, mostrando il bel panorama che da qui si gode, Michele è online e ne approfitta per mandarmi i saluti in diretta.

Ciao Micky, spero che anche Sophie stia guardando e inspirando questo senso di appartenenza!