364/377: Serramanna
ISPIRAZIONE
Dopo un viaggio lineare di qualche chilometro attraverso la grande pianura del Campidano arrivo in paese accolto dall’Assessore alla Cultura Guido, che mi offre un caffè e mi porta a visitare il centro abitato.
L’immancabile chiesa parrocchiale, quella di San Leonardo, dalla bianchissima e rettangolare facciata, il cui campanile ottagonale si staglia nel cielo blu. Il portale con la decorata architrave è impressionante, all’interno si trovano diverse cappelle contenenti importanti opere d’arte, altari lignei e tele, come quella della Madonna delle Anime del napoletano Tonelli, e pregiati marmi che ornano ogni parte della chiesa.
Passeggiando per Serramanna capisco il perché il paese appartenga all’Associazione nazionale delle Città della Terra Cruda: sono visibili molti edifici costruiti interamente con mattoni di fango, alcuni perfino a due piani, palazzine nobiliari così come abitazioni più umili ad un piano.
Serramanna possiede 13 quartieri, i vicinati settecenteschi, e tramite un progetto recente sono state affisse delle targhe in ceramica per identificarli. Passiamo gli edifici abbandonati delle casermette, poi la chiesa di Sant’Angelo e arriviamo alla Piazza Caduti sul Lavoro dove si trova un bel monumento dello scultore locale Pino Pinna, tutto in trachite rossa di Fordongianus, e vari murales.
Al parco comunale si trova la prima casetta di scambio libri in Sardegna, la “Little Free Library”. Sul muro del campo sportivo invece si trovano una serie di murales moderni realizzati dal gruppo F.R.A.D.E.S., nato con l’intento di commemorare, attraverso una manifestazione con cadenza annuale, i ragazzi di Serramanna scomparsi prematuramente attraverso attività culturali, di spettacolo e di aggregazione sociale in genere.
Proseguendo per il paese incrociamo altri murales, tra cui quelli dell’artista di Serramanna Luciano Lixi, arriviamo alle logge del vecchio mercato e poi all’edificio dell’ex Monte Granatico, dove sono in mostra una serie di presepi molto originali.
La giornata si conclude con un evento organizzato dall’Associazione Culture e Tradizioni Popolari: qui mi attende la banda Giuseppe Verdi per una collaborazione musicale. Il mio ukulele accompagna le loro note, in gruppo, in duo con una giovanissima flautista, e la serata si conclude in allegria con frittelle, dolci locali e un buon vino.
FRAMMENTI SONORI
BREVI NOVELLE SARDE
Tre personaggi di Serramanna:
Vico Mossa, scomparso nel 2003, è stato un importante architetto ma non solo, fotografo e scrittore, ha lasciato un archivio immenso di preziose testimonianze che ci fanno capire l’evoluzione degli stili architettonici, dell’evolversi della vita rurale e paesana in Sardegna, archivio che di recente è stato donato dagli eredi al Comune di Serramanna.
Nel suo “I cabilli” (1964) descrive Serramanna come un paesone laborioso e felice, “festaiolo e un po’ millantatore, ma allo stesso tempo dominato da un’inspiegabile paura, come un incubo atavico: paura per eventi che non accadevano mai, torti da parte di fantomatici “cabilli”, isolani o forestieri in genere, di gente lontana, immaginaria; paura altresì di gente vicinissima, di cui quella brava gente onesta e ossequiosa dell’ordine costituito, non aveva niente da temere: paura del sindaco da essi stessi eletto, della guardia comunale, perennemente inoperosa, seduta in una delle panchine di piazza, dei barracelli e dei carabinieri annoiati, dell’agente delle tasse…paura, insomma, dell’autorità, anche se impersonata dal banditore o dal becchino.”
Franco Putzolu, classe 1936, è considerato tra i maggiori vignettisti sardi ed italiani, all’attivo oltre quindicimila tavole. Ha pubblicato le sue prime vignette nel 1953 per la rivista “Calcio e Ciclismo illustrato”, collaborando con numerose riviste italiane, ha ideato numerosi caroselli fra i quali si ricordano i personaggi Mammut Babbut e Figliut. Nel 1965 è stato assunto dall’Unione Sarda con la quale ha collaborato per trent’anni.
Dopo aver studiato e lavorato per molti anni nel settore del design e della pubblicità nel 2012 Fabio Putzolu ha deciso di unire la sua esperienza nel design con la passione per le bici e fondare a Praga (dove viveva in quel momento) FABIKE Design, insieme a due soci stranieri, con l’obbiettivo di creare delle biciclette di alta gamma con una spirito di grande innovazione tecnica e design assolutamente riconoscibile. E nel 2019 Fabio ritorna in Sardegna e fonda The Byk Hub con l’obiettivo di creare un luogo per gli appassionati della bicicletta a 360 gradi.