Monastir

367/377: Monastir

ISPIRAZIONE

Monastir
Verso il Monte Zara

Tre bikers della MTB Monastir mi vengono incontro lungo la strada che unisce San Sperate a Monastir per scortarmi all’ingresso del loro paese. Siamo solo a 20 chilometri dall’arrivo, l’energia della città inizia a farsi sentire ma io di energie non ne ho più.

Per fortuna oggi sono a casa di amici, Riccardo, Gabriella e loro figlia Zoe, che capiscono bene la mia situazione e mi lasciano tranquillo a trascorrere la giornata coi miei tempi. Ma ho ancora voglia di visitare i territori e di godermi le ultime giornate del viaggio.

Monastir
Vista su Monastir dal Monte Zara

Per questo mi dirigo da solo verso la collina vulcanica che domina il paese, tagliata dalla statale 131, il Monte Zara. Ci arrivo da dietro in bicicletta, salendo piano piano una strada che si fa sempre più accidentata, fino a quando sono costretto a lasciare la bici e a continuare a piedi.

Passo un’area archeologica, proprio qui vicino c’è una serie di domus de janas importanti, ma io di domus ne ho viste fin troppe e proseguo fino alla cima…voglio vedere il mio traguardo, godermi gli ultimi giorni del viaggio. E una volta arrivato in alto, sferzato da un vento fortissimo, domino Monastir e tutto il Campidano. La vista si spinge fino al Monte Santa Vittoria di Esterzili. Salgo sulla pietra più alta che c’è, le macchine scorrono veloci sulla 131 e io mi godo il silenzio sconquassato dal vento.

A causa della stanchezza ho smesso da un po’ di scrivere il blog e di comporre. Nelle ultime settimane la mia testa è vuota, la musica si è ormai ridotta all’esecuzione quotidiana di 4’33” di John Cage, un silenzio dove l’unico suono è quello della catena della bicicletta, affaticata dagli oltre 4000 chilometri percorsi.

Monastir
Frammento sonoro alla chiesetta di Santa Lucia

Ma nel pomeriggio, alla chiesetta di Santa Lucia immersa in un parco, ritrovo un po’ d’ispirazione per improvvisare un frammento sonoro che, come il vento di stamattina a Monte Zara, rompe il silenzio, mentre il piccolo Mattia, nipote di Riccardo, mi ascolta incuriosito.

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Chiesa di San Sebastiano

All’imbrunire mi basta la vista dal belvedere del paese, e un’ultima visita alla chiesetta di San Sebastiano illuminata a festa, per chiudere la giornata e respirare atmosfera di casa, da Riccardo, Gabriella e Zoe.

 

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

Monastir
Con Riccardo Melis

Dicevo che l’energia della città inizia a farsi sentire. Come la pulsazione del rock, quello degli anni Ottanta e Novanta col quale sono cresciuto a Cagliari, un’isola nell’isola dove si respirava un’aria diversa da altre zone della Sardegna. Somigliava alla Liverpool degli anni Cinquanta, il luogo dove arrivavano i dischi di rock’n’roll americano che avrebbero influenzato e poi cambiato radicalmente la musica inglese.

Da parte sua quest’ultima ha cambiato per sempre anche il mio orizzonte musicale. E anche quello dell’amico Riccardo Melis, classe 1964, più di quasi quaranta anni di esperienza sul palco, piazze, locali e resort. In tutti questi anni ha creato diversi progetti importanti, alcuni persi negli anni, altri ancora in auge.

Mentre con una chitarra e un ukulele rispolveriamo vecchie canzoni, Riccardo me ne elenca tanti dei suoi gruppi, i Welfare State (1985), Willy & la non solo Blues Band (1993), e poi i Marvin a Detroit (2004) dove suonavo anch’io. Attacchiamo il nostro cavallo di battaglia What’s going on di Marvin Gaye, che è l’immenso artista che diede nome a quel gruppo, e poi la nostra versione di Angeli di Strada del cantautore cagliaritano Alberto Sanna.

Ma gruppi Riccardo ne ha avuto e ne ha ancora tanti: Cani Facili (tributo a Mannarino); Essenza Capossela (canzoni di Vinicio); Singin’n’Swingin’ dal nome inequivocabile, un tuffo da Sinatra a Ray Gelato e Bubblè. E ancora, The King of Soul, Dogs on Wheels, band rock da bikers, Easy Dogs trio rock, pop e Italian style, The Black Soul Men…da rimanere storditi.