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55/377: Guspini

ISPIRAZIONE

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La mattina inizia molto fredda, ma soleggiata. Parto dall’agriturismo Surbiu presto, tra greggi di pecore e agnellini che belano. Percorro un bel rettilineo, costeggiando le pale eoliche, con un’aria frizzante, ma non appena mi riunisco alla provinciale la temperatura è aumentata e mi fa sudare, e anche il traffico.

Arrivo a Guspini dove mi accoglie il caro amico geologo Gianluca. E la geologia sarà il tema principale della giornata! Tirata fuori la vecchia Fiat 500 gialla dal garage, ci mettiamo in viaggio verso la frazione di Montevecchio.

La strada sale, e costeggia il vecchio sito minerario, dove sono in vista montagne di depositi terrosi, gli sterili della lavorazione del materiale minerario, macchinari e vecchi edifici ormai abbandonati. Proseguendo, arriviamo a Montevecchio, un centro piccolissimo ma ancora abitato.

Sulla piazza troneggia il bel palazzo della direzione delle Miniere. Intorno costruzioni storiche molto belle, ma anche le vecchie case popolari dove  vivevano i lavoratori. Alcune abitate, alcune abbandonate. Passeggiamo sotto i pini che ombreggiano il villaggio, tra vagonicini e carrelli arrugginiti.

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Il giro prosegue seguendo una strada che va verso il mare della Costa Verde. Arriviamo fin dietro il Monte Arcuentu, protagonista del panorama di questi giorni che, da vicino, è ancora più impressionante. Poco distanti le altre cime basaltiche, con forme appuntite che sembrano sculture eseguite da mano umana.

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Rientriamo in paese seguendo una strada panoramica da cui si scorge buona parte del Campidano. Nel pomeriggio andiamo a vedere un famoso affioramento di basalti colonnari, che stanno dentro un cortile privato, che troviamo aperto, e veniamo sgridati dal proprietario per essere entrati senza chiedere permesso. Siamo gli ennesimi visitatori, e veniamo autorizzati a entrare nel sito.

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Proseguiamo il giro in paese. Guspini è forse il primo paese che visito la cui edilizia è veramente un mix di periodi e stili. Molte vecchie case in ladiri, alcune ristrutturate, alcune abbandonate, case campidanesi con dei bei portali, case degli anni dai ’60 in poi, palazzi, e l’alto palazzone della Società Montevecchio che troneggia.

Insieme al ladiri si vede anche molto granito usato per le costruzioni, proveniente dalle montagne dietro Guspini. Passiamo dalla bella chiesa di San Nicola di Mira, dalla sobria facciata e la scalinata frontale, poi accanto al vecchio palazzo Monte Granatico e a ciò che resta di alcune fontane storiche del paese, per concludere alla bella chiesetta di Santa Maria.

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FRAMMENTI SONORI

Ispirato dal ritmo dei picconi dei minatori di un tempo.

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BREVI NOVELLE SARDE

Anche Guspini, come tanti altri paesi, è in fase di spopolamento continuo. Una triste novella sarda che mi viene raccontata e che ormai riscontro spesso in questo viaggio. Nonostante ciò molte persone non solo restano, ma decidono di metter su attività commerciali che sembrano reggere la crisi. Anche questo l’ho riscontrato in molti paesi, e anche qui a Guspini.

Una di queste attività è la Merceria di Paola, proprio accanto alla chiesetta di Santa Maria. Classificato come Negozio Storico, la Merceria è un piccolo gioiellino per gli occhi prima di tutto. Mobili d’epoca in legno, ripieni di colore, rocchetti, tessuti, accessori, e una serie di prodotti originali creati da Paola stessa.

Poi ci si adegua ai tempi, e dunque ecco la pagina Facebook online, per promuovere l’attività. Ma la vera forza di questo luogo, come di tanti altri che ho visto in giro e che resistono, è la determinazione, la professionalità e la gentilezza dei proprietari. Paola è sorridente e gentile, elargisce lunghi consigli ai clienti.

Manifesta gentilezza anche quando, davanti ai miei occhi, si trova ad accettare le moltissime monetine con cui una cliente paga, impiegando diversi minuti per contarle.

Piccoli atti di cortesia che non costano nulla. Atti ormai sempre meno diffusi, specialmente nei grossi centri. Sarà anche questo uno dei segreti per la sopravvivenza di un’attività commerciale?