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87/377: Sarroch

ISPIRAZIONE

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Parto da Villa San Pietro e vado in direzione Perd’e Sali tagliando la strada statale 195 in modo da evitare il traffico. Prendo quella che viene detta ‘su gattu aresti’, il gatto selvatico, una strada che passa lungo la costa salendo in mezzo a delle colline rocciose. Qui da qualche parte c’è il nuraghe Sa Domu e s’Orcu (stesso nome di quello di Domusnovas) ma non ho il tempo di inoltrarmi tra la vegetazione. Non appena scollino mi si staglia di fronte il panorama industriale del complesso della Saras, inevitabile panorama col quale bisogna abituarsi in questa zona. Inizio la discesa con un po’ di curve e inizia a piovigginare proprio quando entro in paese. Per fortuna sembra solo una spruzzata passeggera.

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Arrivo in Comune dove mi sta aspettando Marcella, la bibliotecaria, la quale mi ha organizzato una giornata pienissima. Veniamo accolti da Salvatore il sindaco e dall’assessore Massimiliano. Subito dopo il caffè d’obbligo ci dirigiamo a visitare la villa Siotto il cui cancello d’ingresso si trova proprio su un lato della piazza. Percorso il viale d’ingresso in salita ci troviamo davanti a quelli che erano gli stabili dove vivevano i lavoratori dell’azienda agricola. In questo piazzale d’estate si svolgono spesso manifestazioni culturali e concerti importanti. Dietro questo piazzale la villa, un magnifico edificio alla base di una collina rocciosa e circondato da un parco enorme. L’interno della villa ha moltissime stanze, una tromba delle scale bellissima che conduce a due ulteriori piani. Una delle sale è l’aula consiliare, trovo anche un pianoforte che riesco a suonare per un po’.

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Usciamo nella piazza principale dove si affaccia la chiesa di Santa Vittoria. È arrivato il momento di andare a parlare alle scuole medie. Anche oggi (come ieri a Villa San Pietro) incontro una coppia di insegnanti che conosco: Filippo, geologo e contrabbassista come me, e Sebastiano, che oltre il nome ha in comune con me il sangue Dessanay, mio cugino primo! Come al solito all’esperienza con i bambini è sempre bella, le domande sono più o meno sempre le stesse, dove dormo, cosa faccio se buco, che squadra di calcio tifo, come mai mi è venuta in mente quest’idea, e io rispondo con lo stesso entusiasmo del primo giorno.

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È arrivata l’ora di pranzo. Ci dirigiamo all’agriturismo Su Lilloni di Massimiliano. La strada esce da Sarroch e si dirige verso le montagne rocciose, entrando in una valle e costeggiando un fiume che guardiamo quattro volte prima di arrivare sul posto. In realtà abbiamo sconfinato in territorio di Villa San Pietro. Qui la struttura è bellissima, pietra e legno, ginepri secolari, un pinneto dove sta affumicando ‘su callu’, il caglio contenuto negli stomaci degli agnelli appesi ad una trave. Il pranzo è ‘una cosa veloce’ a detta di Massimiliano, tutto cibo locale e genuino, e usciamo pieni e soddisfatti!

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Nel pomeriggio andiamo a visitare la scuola di musica Diapason di Simone, Roberto e Giovanni. La struttura è molto bella, con aule studio e una sala di registrazione ben attrezzata con regia annessa. È proprio qui che suono l’ukulele supportato dal ritmo e la voce di alcuni dei piccoli allievi della scuola. Mi raccontano anche della radio SRK che hanno appena creato per diffondere musica locale.

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Nuovo giro nuova corsa. Questa volta alla biblioteca per la presentazione del progetto intervistato dal giornalista Ivan. C’è un po’ di gente, racconto, suono l’ukulele, rispondo alle domande. Inizio a essere stanchino. Viene a prendermi Simone che mi ospiterà per la notte a Perd’e Sali. Andiamo a ritirare il mio contrabbasso a Villa San Pietro, rientriamo, ceniamo al volo con un bel minestrone cucinato dalla moglie di Simone, Giorgina, da me espressamente richiesto, e ci dirigiamo al Bar Happy Days per l’ultima parte di questa giornata infinita! Vengo raggiunto dal fido Alessandro Garau alla batteria e Giorgio Murtas alla chitarra per una serata a suon di jazz strumentale, che il proprietario Fabio apprezza particolarmente, prima volta che un contrabbasso calca le scene di questo bar! Rientriamo a dormire tardi e crollo esausto…la giornata più lunga del giro!

 

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

Simone Scalas, 47 anni, amico da almeno 20 anni, mi ospiterà stanotte nella sua casa di Perd’e Sali. È stato uno dei primi a cui parlai di questo progetto, e non c’è voluto molto per convincerlo a divenirne parte. Simone ama la Sardegna, da anni lavora nel settore del cicloturismo nel Mediterraneo, organizzando tour delle isole e non solo, dapprima con la Sardinia Gran Tour e ora con Mediterras. È lui che ha portato Richard Branson e un gruppone della Virgin in giro per l’isola per la prima tappa di un tour che si è concluso in scalata sulla cima del Monte Bianco (si sa che Branson adora le imprese rischiose!). Ha la mente aperta e la voglia di sognare per risollevare le sorti e l’economia di questa terra.

Dunque parlare con lui del 377 project è stato semplice. Simone si è appassionato, ogni volta che ne abbiamo parlato vedevo l’emozione nei suoi occhi, e finalmente quest’estate, quando ho deciso di concretizzare l’idea, Simone è stato un supporto fondamentale. Serate a discutere di itinerario (è a lui che è venuta l’idea di iniziare dal Nuorese, dalle mie origini, per poi compiere un giro antiorario), a parlare di possibili pericoli, come difendersi dai cani pastore, di aspetti tecnici legati alla bicicletta, e quali sono le tre principali cause di caduta di un ciclista: guardare ai lati o parlare con altri, staccare le mani dal manubrio, stare troppo attaccati con altri ciclisti o alle macchine.

È lui che mi ha convinto a non portare sacco a pelo e tendina perchè tanto “troverai ospitalità ovunque, ne son certo!”. E così sta avvenendo. La settimana prima della partenza è stata un delirio, e Simone, con una bellissima bambina di pochi mesi, Vittoria, mi ha dedicato tempo e attenzioni, istruendomi su tutti i dettagli ciclistici da conoscere, regalandomi il suo multitool (in realtà perso in una scommessa!) e presentandomi agli amici della Ciclofficina Sella del Diavolo di Cagliari per fare un corso gratuito di riparazione bici. Simone mi sostiene sul web, diffondendo i miei appelli di ricerca ospitalità. È venuto da Cagliari a Lollove (Nuoro) da solo per assistere al concerto inaugurale del progetto (non so come abbia fatto a rientrare la notte dopo tutto il vino che si è bevuto!), ha organizzato il concerto di avant’ieri a S’Incontru di Pula e quello di oggi all’Happy Days, con grande entusiasmo…e sono sicuro che da qui alla fine del mio giro avrà ancora modo di aiutarmi e raggiungermi in qualche tappa!