88/377: Capoterra
ISPIRAZIONE
Oggi il cielo non ispira niente di buono. Mi metto in bici presto per percorrere la ventina di chilometri che mi separano da Poggio dei Pini, la frazione di Capoterra dove starò ospite, per la prima volta in famiglia, in casa di mio cugino Marco e dei miei zii Carmen e Alessandro. Costeggio la raffineria della Saras, passo alla Villa D’Orri, ancora in territorio di Sarroch, residenza reale di vacanza dei Savoia, che purtroppo è chiusa alle visite, e proseguo lungo la statale, che voglio cercare di evitare visto il traffico di mezzi pesanti.
Decido di tentare un percorso ‘alternativo’, dapprima passando sul tratto in costruzione della nuova strada a 4 corsie, che però dopo un po’ si rivela impossibile per via di troppe interruzioni. Mi immetto dunque in una strada di campagna che entra verso le montagne. Google Maps mi suggerisce una strada che però prevede il guado del Rio San Girolamo. Nel frattempo a iniziato a piovere. La strada si fa sempre più sconnessa e pietrosa. Non appena arrivo al fiume mi rendo conto che il guado è impossibile. Vado avanti e trovo un altro guado. Questa volta riesco a passare con i piedi nell’acqua che scorre veloce e la bici tra le rocce, e quello che mi aspetta dopo è un incubo: un sentiero pietroso che sale ripidissimo. Decido di proseguire trascinandomi la bici pesantissima (impossibile pedalare) metro dopo metro, sotto la pioggia battente. Impiego quasi un’ora per compiere poca strada, fino all’osservatorio astronomico di Poggio dei Pini. Da lì tutta discesa fino a casa dei miei zii.
Qui mi raggiunge Leonardo, che ho già trovato alle scuole medie di Villa San Pietro, e che qui a Capoterra è direttore della Scuola Civica di Musica. Insieme andiamo in Comune, dove mi riceve il Sindaco Francesco, e dopo avermi omaggiato di un libro scritto da lui, mi racconta un po’ di questo territorio comunale complicato da gestire, per la presenza di svariate frazioni che ormai sono diventati dei veri e propri paesi, una è Poggio dei Pini, e poi molte altre, Su Spantu, Frutti d’Oro, Residenza del Sole, Rio San Girolamo e altre. L’altro tema che tocchiamo è quello della gestione delle alluvioni che negli ultimi decenni hanno flagellato questo territorio. Torrenti che dopo solo poche ore di precipitazioni intense si trasformano in fiumi che trasportano pietre, rami e travolgono con forza devastante tutto ciò che incontrano, esondando nei terreni circostanti. Strade e case devastate, campi e coltivazioni distrutti, emergenze da gestire e decisioni da prendere in momenti critici. Certamente non facile per Francesco.
Dopo pranzo Leonardo mi porta a vedere la realtà che ha creato, la Scuola Civica di Musica, appena riverniciata all’interno odora di nuovo, stanze spaziose, un androne centrale con un palco funzionale in fondo per i concerti degli studenti. Leonardo mi spiega il progetto di ampliamento per costruire un vero e proprio teatro per spettacoli più grandi.
Subito dopo, sempre sotto la pioggia battente, ci dirigiamo verso la località Su Loi, sulla costa. Passiamo dalla località San Girolamo, dove Leonardo mi mostra i segni della recente alluvione…e pensare che proprio stamattina più a monte ho guadato il Rio San Girolamo che sembrava un torrente. Arriviamo a Su Loi e ci fermiamo alla chiesetta di Sant’Efisio. Poco distante la Casa Spadaccino, una bella struttura dove Giovanna ci racconta la storia della famiglia Spadaccino-Cardile e della loro azienda agricola. Qui oggi nelle varie sale si svolgono diverse attività didattiche, inclusi corsi di danza e yoga nel bellissimo attico. Poco distante, quasi in riva al mare, si trova la torre di Su Loi, il cui profilo è stato inserito nel logo della Scuola Civica di Musica.
Prima di riaccompagnarmi a casa dei miei zii Leonardo mi porta a conoscere una bella realtà artistica proprio a Poggio dei Pini, il Piccolo Teatro dei Ciliegi. Qui mi accoglie l’attore Francesco, che insieme alla fondatrice Susanna, oggi assente, mette su regolarmente spettacoli teatrali. Insieme a Leonardo mi raccontano di uno spettacolo chiamato 1.80…riferito all’altezza che l’acqua ha raggiunto durante l’ultima alluvione dentro casa di Francesco. Uno spettacolo sicuramente drammatico e con spunti di riflessione, con le musiche scritte e suonate dallo stesso Leonardo, valido trombettista.
La giornata si conclude con una reunion di famiglia, mamma, fratello, nipote, sorella, zii e mia nonna centenaria (che però non sa nulla di quest’impresa!) che mi attendono per un thé con biscotti e chiacchere familiari!
FRAMMENTI SONORI
BREVI NOVELLE SARDE
Capoterra è l’unico paese sardo che possiede ben due chiese dedicate a Sant’Efisio. Una è quella in centro, in una bella piazzetta contenente anche un bel murale che riesco a fotografare nonostante la pioggia, e l’altra è quella di Su Loi che ho visto nel pomeriggio. Proprio qui il santo in processione da Cagliari alla chiesetta di Nora sosta per una notte. Nel 2015 è stato ufficialmente istituito il Cammino di Sant’Efisio, il tragitto da Cagliari a Pula, che attraversa i comuni di Capoterra, Sarroch e Villa San Pietro. Questo viene percorso dai fedeli nei 4 giorni dedicati alla processione del santo, ma può anche essere fatto indipendentemente da esso, per conoscere il patrimonio culturale, artistico, ambientale e naturalistico di tutta quest’area. E i cammini sardi aumentano…