Setzu

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ISPIRAZIONE

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Il cimitero della chiesa di San Cristoforo

Per la prima volta il mio stato di salute mi obbliga ad arrivare nel paese il giorno dopo il previsto. Per fortuna Setzu è tra i comuni più piccoli della Sardegna e mezza giornata mi basterà per visitarlo, durante la stessa giornata di Turri (anch’esso abbastanza piccolo da poter essere visitato nella restante mezza giornata).

Percorro i pochi chilometri da Genuri, sempre costeggiando la Giara di Gesturi (la cui sommità, per non offendere i soliti campanilisti, è divisa tra i comuni di Gesturi, Genoni, Setzu e Tuili…e quindi ogni porzione dovrebbe avere il corrispondente nome), e arrivo alla casa della mamma di Diego, il ragazzo che mi ospitò nella mia giornata di San Gavino Monreale, originario di qui. Posso lasciare i bagagli e fare una passeggiata in paese in attesa che arrivi Diego.

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Forno pubblico per la panificazione

Percorro la via principale ed incappo subito in un bell’edificio antico ben ristrutturato, con in bella mostra nel cortile aperto sulla strada un forno per la panificazione. Accanto a quest’edificio si trova il Museo Multimediale Filo di Memoria, che dovrebbe contenere da reperti archeologici trovati in zona, a materiale che testimonia la storia di questo paese, inclusi i soliti attrezzi della vita agro-pastorale che ormai vedo a centinaia in moltissimi paesi. Il museo è chiuso (nonostante l’indicazione su Google me lo da come aperto) e chiedendo a qualche passante locale capisco che probabilmente non aprirà. Proseguo fino alla fine della strada e arrivo fino alle scalinate che conducono alla chiesa parrocchiale di San Leonardo, originariamente molto antica ma ricostruita nel XIX.

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Piazza Angelica

Prendo una strada che scende nella parte bassa del paese e arrivo al moderno stabile che ospita la biblioteca intitolata a Marcello Marchesi. Purtroppo anch’essa chiusa. Dunque proseguo nella strada periferica e risalgo una viuzza che mi porta all’ampia Piazza Angelica, con giardini e panchine, ed un vecchio pozzo ristrutturato. Sulla piazza affaccia il vecchio Monte Granatico, ora bottega di alimentari, perlomeno ha mantenuto una funzione simile a quella che aveva in passato!

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Il cimitero della chiesa di San Cristoforo

Passato il bel campo da calcetto, arrivo alla chiesetta di San Cristoforo. Sono ormai dall’altro lato del paese che si affaccia sui campi ormai ingialliti. Entro nel cortile della chiesa che ospita il vecchio cimitero monumentale, con tombe da dignitose con lapidi in marmo, a semplici con croce in legno, e una piccola cappella di famiglia, tutto circondato di cipressi.

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Sa Domu ‘e s’Orcu

Risalgo sulla via principale e praticamente in mezz’ora ho girato tutto il paese! Entro nel bar, per fortuna aperto, e mi prendo una camomilla. Poco dopo arriva Diego. Non ci vediamo dalla mia giornata a Carloforte a gennaio, quando era lì per lavoro e riuscimmo a berci un caffè insieme. Ci mettiamo subito in macchina per risalire il versante della Giara. La prima tappa e a metà, su uno spuntone di dura arenaria, dove venne scavata la Domu ‘e s’Orcu, una bella domus de janas a più stanze, purtroppo in parte crollata e inaccessibile al suo interno.

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I cavallini della Giara

Proseguiamo verso la sommità della Giara e accediamo alla strada che costeggia uno dei ‘pauli’, i tipici laghetti in questa stagione ormai secchi, che spesso sopitano i cavallini della Giara. E oggi sono fortunato. Non solo molti cavalli sono in mezzo al paule, ma alcuni anche a bordo strada e riesco a vederli bene, alcuni piccoli e neri, altri probabilmente di specie leggermente diversa più grandi e marroni.

 

FRAMMENTI SONORI

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BREVI NOVELLE SARDE

Diego, l’ultimo setzese nato in casa nel 1976, mi racconta che qui a Setzu trovò seconda moglie lo scrittore, sceneggiatore, regista cinematografico e teatrale, paroliere e attore italiano Marcello Marchesi, nonché anche giornalista, scrittore, autore di canzoni e cantante, autore di programmi televisivi e radiofonici, pubblicitario e talent scout (lanciò fra gli altri Sandra Mondaini, Gino Bramieri, Walter Chiari, Gianni Morandi, Cochi e Renato, Paolo Villaggio). La sua produzione è immensa. A Setzu, Marchesi possedeva una casa in cui si rinchiudeva per scrivere i suoi lavori.

Marchesì morì il 19 luglio 1978 all’età di 66 anni, sbalzato da una forte onda contro uno scoglio, mentre nuotava nel mare di San Giovanni di Sinis. La sua tomba si trova al cimitero moderno di Setzu e la biblioteca a lui intitolata possiede vari cimeli tra i quali i suoi libri.